Se c’era un regista capace di trasformare le nevrosi newyorkesi in aforismi memorabili, quello era (ed è) Woody Allen.
I film di Woody Allen negli anni ’80 sono stati una dichiarazione di poetica esistenziale travestita da commedia. In un decennio in cui il cinema voleva stupirci con effetti speciali, Allen spostava l’attenzione su imperfezioni e piccoli difetti personali. L’unica cosa di Super presente nei suoi film erano i problemi personali!
Le sfrasi di Woody Allen – disseminate tra film, interviste e battute rubate a chi lo conosceva bene – non erano solo battute brillanti, erano piccole trappole intellettuali che attiravano con la promessa di una risata mentre poi ti colpivano come una tagliola.
La sua produzione degli anni ’80 ci ha regalato alcune delle frasi più iconiche. Abbiamo raccolto citazioni, dichiarazioni surreali e testimonianze più affettuose (a volte piccate) di Woody Allen e chi lo ha conosciuto.
Woody Allen negli anni ‘80 – Una filmografia (im)perfetta

Gli anni Ottanta sono per Woody Allen una palestra narrativa e stilistica. Dopo i successi degli anni ’70, il regista si spinge verso un cinema più riflessivo, malinconico, a volte cupo.
Film come Zelig (1983), Broadway Danny Rose (1984), Hannah e le sue sorelle (1986) e Crimini e misfatti (1989) definiscono un nuovo tono: sempre ironico, ma intriso di domande morali.
Ecco la filmografia completa di Woody Allen nel decennio:
- Stardust Memories (1980)
- Una commedia sexy in una notte di mezza estate (A Midsummer Night’s Sex Comedy, 1982)
- Zelig (1983)
- Broadway Danny Rose (1984)
- La rosa purpurea del Cairo (The Purple Rose of Cairo, 1985)
- Hannah e le sue sorelle (Hannah and Her Sisters, 1986)
- Radio Days (1987)
- Settembre (September, 1987)
- Un’altra donna (Another Woman, 1988)
- Crimini e misfatti (Crimes and Misdemeanors, 1989)
Mentre il mondo impazziva per gli yuppie e i blockbuster, Allen metteva in scena individui tormentati, perdenti che si arrampicavano sulla psicanalisi come se fosse una scialuppa di salvataggio.
La sforza di Woody Allen stava nel trattare temi esistenziali con dialoghi taglienti, in grado di sintetizzare in dieci parole il fallimento di una relazione o la relatività della morale.
Allen non era solo regista: era scrittore, filosofo urbano, interprete del caos sentimentale. Nessuno come lui sapeva trasformare una battuta in un’epifania.
Citazioni dai film di Woody Allen (1980-1989)
- “Sono nato in una famiglia con pochi soldi ma molti rimpianti.” (Radio Days, 1987)
- “La commedia è tragedia più tempo.” (Crimini e misfatti, 1989)
- “Non conosco la domanda, ma il sesso è sicuramente la risposta.” (Zelig, 1983)
- “La realtà è per chi non sa affrontare la droga.” (Stardust Memories, 1980)
- “Io non voglio vivere nel cuore dei miei cari, voglio vivere nel mio appartamento.” (Hannah e le sue sorelle, 1986)
- “La verità è che ogni volta che provo a comunicare, mi esce una battuta.” (Broadway Danny Rose, 1984)
- “Io non so nulla dell’aldilà, ma sono pronto a fare i bagagli.” (Una commedia sexy in una notte di mezza estate, 1982)
- “Tutti dicono che la vita è una scuola, ma nessuno mi ha mai spiegato dove si va in vacanza.” (A Midsummer Night’s Sex Comedy, 1982)
- “Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accade.” (Zelig, 1983)
- “Sono attratto dal caos, lo trovo rilassante.” (Stardust Memories, 1980)
- “Non è che le relazioni non funzionano… è che funzionano troppo a lungo.” (Hannah e le sue sorelle, 1986)
Dichiarazioni di Woody Allen negli anni ’80
- “Non sono mai stato un intellettuale. Gli intellettuali discutono, io faccio film.” (intervista a The New York Times, 13 ottobre 1985)
- “La mia vita amorosa è come una commedia svedese: lenta, confusa e sottotitolata.” (intervista a Esquire, novembre 1986)
- “L’umorismo è l’ultimo rifugio dei disillusi.” (Woody Allen: A Life in Film, BBC, 1987)
- “Ho sempre pensato che il talento fosse sopravvalutato. Preferisco l’ossessione.” (dichiarazione durante il Festival di Cannes, 1987)
- “Il mio ideale politico? Una sinistra che legge Freud e ride di se stessa.” (conferenza stampa per Hannah e le sue sorelle, 1986)
Dichiarazioni su Woody Allen negli anni ’80
- “Allen è un Chaplin postmoderno, con meno mimica e più nevrosi.” — Pauline Kael, The New Yorker, 1984
- “Woody ha fatto dell’autosabotaggio un’arte. Ma ti fa ridere anche quando affonda.” — Mia Farrow
- “Se Bergman avesse avuto l’accento di Brooklyn, si sarebbe chiamato Woody.” — Roger Ebert
- “È l’unico regista che riesce a parlare di morte e fallimento mentre mangia un bagel.” — Nora Ephron
- “Woody Allen ha inventato un modo di recitare con la voce tremolante che ti sembra di avere un nevrotico dentro il cranio.” — Stanley Kauffmann
- “È uno dei pochi registi capaci di far ridere chi ha letto Kant e piangere chi non ha mai aperto un libro.” — Tullio Kezich
- “Guardare un film di Woody è come farsi una seduta dallo psicanalista pagata da qualcun altro.” — François Truffaut (attribuita, 1985)
Qual è la frase più bella della storia del cinema?

Domanda impossibile, ma tra le favorite dai cinefili c’è proprio una battuta di Allen:
“La risposta è sì. Dio esiste. Ma non vi piacerà.” (Stardust Memories, 1980)
Una frase che riesce a essere teologica, ironica e disperata. Quindi perfetta. Non è forse il cinema – come la vita – una contraddizione ben confezionata?
Qual è il capolavoro di Woody Allen degli anni 80?

Se gli anni ’70 gli regalarono Annie Hall, gli anni ’80 consacrano Hannah e le sue sorelle come la vetta del suo cinema.
Annie Hall di Woody Allen è un film corale, sofisticato, umano. Una commedia dove ogni risata è un passo più vicino all’angoscia, e ogni angoscia si dissolve in una risata.
Allen orchestra il cast come un direttore jazz, lasciando spazio all’improvvisazione e ai toni minori. Non è un film perfetto – ma forse proprio per questo è immortale.
Cosa sono le frasi motivazionali? Non chiedetelo a Woody Allen!
Nel mondo delle citazioni, la frase motivazionale è un biscotto della fortuna travestito da filosofia. Ma Allen, pur non volendo mai motivare nessuno, ha scritto le migliori:
- “Il talento è fortuna. Il coraggio è una scelta.” (da un’intervista a Vanity Fair, 1988)
- “Non è importante vincere, ma sapere cosa fare quando si perde.” (da Woody Allen: Interviews, a cura di Robert E. Kapsis, 1989)
- “Il futuro mi fa paura, ma non quanto il passato.” (da un’intervista su Rolling Stone, dicembre 1987)
- “La vita è come un esame a cui nessuno ti ha preparato.” (intervista a The Observer, 1986)
- “Ogni fallimento è un vestito che ti va sempre bene.” (Woody Allen: A Documentary, PBS, 1989)
- “Non devi credere in te stesso, ma è utile sapere dove stai andando.” (Conversations with Woody Allen, Eric Lax, 1987)
Frasi che non gridano Ce la farai! ma sussurrano Non sei solo. Woody Allen non vuole stravolgere il mondo. A volte è già abbastanza affrontare un lunedì.
Frasi (probabilmente inventate) di Woody Allen su meteo, estate, cicloni e altri disastri quotidiani
L’origine di queste frasi è avvolta nel mistero, come le nuvole di un temporale estivo. Non si trovano nei film, né nei libri ufficiali, ma sono state tramandate negli anni come aneddoti di pranzi a Beverly Hills, confessioni notturne nei bar dell’Upper West Side e persino nei racconti stralunati di alcune guide turistiche romagnole.
C’è chi giura che una battuta gliel’abbia suggerita Tonino Guerra tra una nebbia in Valmarecchia e un bicchiere di Sangiovese.
Vero o falso? Come direbbe Woody: l’importante è che faccia ridere, o almeno distrarre dalle bollette.
- “L’estate mi deprime: è come una lunga seduta di psicoanalisi fatta in costume da bagno.”
- “Il problema dei cicloni non è la distruzione: è che ti rovinano i capelli proprio quando stai uscendo.”
- “Ho paura dei temporali estivi, ma più ancora delle conversazioni che iniziano con ‘Che caldo, eh?’.”
- “I computer non sostituiranno mai l’uomo. Nessun computer ha mai provato vergogna guardando i propri file.”
- “In Romagna ho imparato due cose: che la piadina è una cosa seria e che nessuno è davvero felice in fila per il gelato.”
- “Sono andato in spiaggia una volta. Dopo cinque minuti avevo già nostalgia del cemento.”
- “Superman è l’ideale americano. Ma io, se potessi volare, andrei solo a prendere il caffè senza cercare parcheggio.”
- “La Normandia è meravigliosa: così piena di pioggia che ti senti costantemente dentro un film di Bergman, ma con più mucche.”
- “Il sole mi dà energia, ma solo per lamentarmi più intensamente.
Woody Allen e la grammatica della fragilità
Woody Allen negli anni ’80 non ha solo girato film: ha costruito un lessico. Una grammatica della fragilità, del dubbio, dell’ironia.
Le frasi di Woody Allen, tratte dai film o pronunciate fuori campo, sono diventate le note a margine emotive di un’epoca intera.
In un tempo in cui la velocità sembrava sinonimo di successo, Woody Allen ci ha ricordato che restare fermi era un atto rivoluzionario.
E che, in fondo, la vita non ha senso. Ma almeno possiamo riderci sopra.