Ci fu un tempo, negli anni Ottanta, in cui un’aura di meraviglia attraversava le stanze dei bambini (e non solo), popolandole di eroici guerrieri e reami fantastici. Era l’era di Masters of the Universe.
Nulla, prima di allora, aveva generato un simile fervore: i giocattoli di questa linea catapultarono gli appassionati in un mondo epico, fatto di battaglie cosmiche, castelli misteriosi e personaggi iconici.
Nella memoria collettiva, queste action figure non erano semplici oggetti di plastica, ma vere e proprie finestre su un immaginario sconfinato, dove l’eroismo di He-Man si contrapponeva all’oscura potenza di Skeletor.
Che dire di quella geniale trovata, la possibilità di unire le spade di He-Man e Skeletor per aprire il ponte levatoio del maestoso Castello di Eternia? Un dettaglio che, ancora oggi, fa brillare gli occhi di chi ricorda il fascino vintage di quei prodotti.
Parlare di Masters of the Universe non significa solamente rievocare una linea di giocattoli. Vuol dire compiere un viaggio a ritroso fra i miti e i riti dell’immaginario pop, in un periodo in cui la televisione dettava legge, i film di fantasia creavano comunità di fan entusiasti e le camerette dei bambini si trasformavano in arene di epiche battaglie.
In questo contesto, la saga – con i suoi eroi coraggiosi, i suoi villain spaventosi e un universo narrativo in costante evoluzione – divenne un fenomeno che non si sarebbe mai del tutto spento.
L’arte dei packaging e dei libretti illustrati

Il viaggio attraverso l’universo di Masters of the Universe parte dai loro straordinari packaging. Oggi come ieri, gli appassionati setacciano mercatini e fiere del fumetto, sperando di scovare confezioni ancora intatte, simboli di un’epoca dal sapore vintage.
Le scatole sfoggiavano colori vivaci, illustrazioni mozzafiato e testi brevi ma carichi di promesse avventurose.
All’interno, spesso, non mancava uno scrigno cartaceo: un libretto illustrato che raccontava origini, segreti e personalità dei vari personaggi.
Questi libretti illustrati erano una vera e propria letteratura pop: brevi racconti in grado di accendere l’immaginazione e offrire una visione più ampia del pianeta Eternia, con i suoi misteri e le sue leggende.
Chi acquistava un giocattolo poteva approfondirne il ruolo nell’eterna lotta fra bene e male, scoprendo i retroscena di He-Man, le astuzie di Skeletor o l’enigmatica neutralità di guerrieri pronti a cambiare schieramento in qualunque momento.
Era un’esperienza che andava oltre il semplice gioco fisico, aprendo le porte di un vero e proprio mito.
La lore di Eternia: nascita di un mondo e origini dei protagonisti
Per comprendere il cuore di Masters of the Universe, è necessario gettare uno sguardo sulla lore di Eternia, il regno al centro di ogni avventura.
Nei primi libretti illustrati, Eternia appare come un pianeta ricco di magia e tecnologia, dove foreste incantate, deserti ostili e futuristiche roccaforti coesistono in un equilibrio precario. Un luogo in cui forze ancestrali e scienza si intrecciano, creando un’atmosfera peculiare e irresistibile.
He-Man, secondo la versione dei libretti illustrati originari, è un barbaro dotato di una forza sovrumana e scelto dal potere magico del Pianeta per difendere Eternia. Combatte brandendo una spada leggendaria che, un tempo, sarebbe stata spezzata a rappresentare l’eterna dicotomia fra luce e oscurità.
Skeletor è dipinto come una creatura infernale giunta da un reame demoniaco, una figura scheletrica che desidera conquistare l’immenso potere custodito nel Castello di Grayskull.
Nella serie animata, tuttavia, He-Man diviene l’alter ego del principe Adam, figlio dei reali di Eternia, mentre Skeletor assume spesso tratti più caricaturali e ironici. Due interpretazioni differenti, ma entrambe capaci di arricchire la leggenda e regalare infinite varianti del mito.
La serie televisiva e lo scompiglio nel canon
La serie televisiva dedicata a Masters of the Universe alimentò ulteriormente l’entusiasmo intorno al marchio, ma creò anche un certo scompiglio nel canon.
Gli episodi animati introducevano personaggi inediti, alteravano alcune dinamiche narrative e ridimensionavano i toni più cupi dei libretti illustrati.
Le differenze fra le due versioni – quella cartacea e quella del cartone – diventarono motivo di vivaci dibattiti tra i fan, che si chiedevano quale fosse la “vera” Eternia.
Eppure, questo sdoppiamento non fece che aumentare la ricchezza dell’universo narrativo.
Ci si poteva appassionare alla visione più fiabesca della serie TV o prediligere l’impostazione più barbarica e misteriosa dei libretti.
In un certo senso, ognuno poteva costruire il proprio canone, scegliendo la versione di He-Man e Skeletor più affine al proprio gusto.
Questo processo di sovrapposizione e rielaborazione è in fondo tipico dei grandi miti, che sopravvivono proprio grazie alla loro capacità di trasformarsi restando, allo stesso tempo, riconoscibili.
Hordak e la sua Evil Horde: i nuovi cattivi

Se Skeletor fu il primo grande villain della saga, la comparsa di Hordak segnò un ulteriore cambio di rotta. In alcune versioni del racconto, Hordak fu addirittura il mentore di Skeletor, prima che le due entità maligne imboccassero strade diverse.
Con l’avvento della “Evil Horde”, Masters of the Universe si aprì a una galleria di nemici inquietanti e potentissimi: stregoni armati di tecnologia nera, creature mutanti e guerrieri dotati di poteri soprannaturali.
Hordak, con la sua armatura demoniaca e la capacità di trasformare il proprio corpo in armi micidiali, divenne ben presto una presenza così minacciosa da eclissare perfino la forza oscura di Skeletor. L’aspetto vintage di questi nuovi personaggi non deve ingannare: per i bambini dell’epoca rappresentarono l’incarnazione del male assoluto, un’invasione che minacciava l’intero pianeta Eternia. Eppure, dietro alla spettacolarità dei giocattoli, si celava la solita, affascinante dinamica narrativa che invitava il pubblico a prendere posizione, a scegliere la propria fazione e a farla trionfare nelle epiche sfide sul pavimento di casa.
Personaggi neutrali, Castello di Eternia e la presenza di Zodac

In mezzo alla lotta tra i valorosi difensori di Eternia e i loro avversari, non mancarono i personaggi neutrali, figure ambigue o mercenarie che talvolta si alleavano con il bene, talvolta con il male.
Uno degli esempi più interessanti è Zodac, un mistico guerriero cosmico che osserva gli eventi di Eternia con sguardo distaccato, intervenendo solo quando l’equilibrio viene minacciato. Per alcuni, è un alleato degli eroi; per altri, la sua freddezza lo rende quasi un potenziale traditore.
Questa zona grigia del racconto aggiunge spessore alla storia, lasciando intendere che, in un mondo così ampio, non tutte le scelte siano nette e irrevocabili.
Nel frattempo, il celebre Castello di Eternia continuava a brillare come sacro Graal del collezionismo. Il suo design elaborato, gli accessori e i meccanismi interni ne facevano un vero e proprio palcoscenico per le battaglie più spettacolari.
Il ponte levatoio che si apriva esclusivamente unendo le spade di He-Man e Skeletor simboleggiava alla perfezione l’idea che le due metà, per quanto in perenne scontro, fossero in qualche modo complementari.
Un concetto quasi filosofico, nascosto fra le pieghe di un gioco per bambini: il bene e il male necessitano l’uno dell’altro per esistere e alimentare l’eterna narrazione del conflitto.
Il meraviglioso videogioco per Intellivision
Non va dimenticato il videogioco per Intellivision, piccolo gioiello dell’epoca per i cultori delle prime console domestiche. Pur con i limiti tecnici di quegli anni, riusciva a catturare l’essenza di Masters of the Universe, permettendo al giocatore di affrontare labirinti e sfide in pixel colorati.
Le animazioni potevano sembrare rudimentali, ma per l’epoca erano un’esperienza carica di fascino, soprattutto se inquadrate in un’ottica squisitamente vintage.
Saltare, colpire, schivare: in quei semplici comandi si rievocava tutta la magia dell’eroico He-Man e della sua perenne battaglia contro Skeletor.
Lo stile grafico rendeva omaggio al design unico dei personaggi: muscolature ipertrofiche, tinte vivaci, fusioni tra fantasy e fantascienza.
Questo look – che mescolava il medioevo barbarico con elementi futuristici – è uno dei segni distintivi della linea, e ha contribuito a mantenerla impressa nella memoria di intere generazioni.
L’anima dark fantasy di Masters of the Universe

A uno sguardo superficiale, Masters of the Universe può apparire come un mondo colorato e “giocattoloso”; in realtà, già dagli albori, Eternia ha rivelato tratti che oggi definiremmo dark fantasy.
Creature mostruose, incantesimi diabolici, lande desolate e costruzioni magiche avvolte da un alone di mistero: sono tutti elementi che affondano le radici nell’immaginario horror e gotico. Basti pensare alla stessa figura di Skeletor, un villain dal volto scheletrico che richiama i simboli più ancestrali della morte, o a Hordak, leader di un’armata che sembra uscita da un incubo tecnologico-arcano.
La fusione fra magia oscura e scienza avanzata ricorda da vicino certe visioni cupe della letteratura fantasy, dove reami medievali incontrano forze demoniache. Oltre a ciò, i libretti illustrati originali presentavano toni ben più drammatici rispetto alla successiva serie animata: scontri cruenti, deserti maledetti, pozze di energia sinistra e persino richiami a rituali occulti.
In questo senso, Masters of the Universe ha contribuito a sdoganare, in un contesto commerciale e pensato per un pubblico giovane, temi e atmosfere proprie del dark fantasy. Il risultato fu un ibrido affascinante: una fiaba epica dove l’eroe e i suoi alleati trionfano quasi sempre, ma dove l’oscurità è presente in modo costante e tangibile, pronta a reclamare il proprio spazio.
Il futuro del mito: nuovo film e CinemaCon 2025

Oggi, a distanza di decenni, il ricordo di Masters of the Universe è tutt’altro che sopito. Anzi, da qualche anno si rincorrono rumor e indiscrezioni su un nuovo film live action, pensato per riportare He-Man, Skeletor e Hordak sul grande schermo.
Durante la scorsa CinemaCon 2025, in un panel dedicato ai fan del genere fantasy, sarebbe trapelata un’antemprima di concept art e ipotesi di casting, inclusi nomi di grandi star internazionali. Fra i più chiacchierati figura sempre Jared Leto, il cui coinvolgimento resta però nel limbo dei rumor, senza conferme ufficiali.
Nel frattempo, diverse testate online hanno riportato aggiornamenti contrastanti: inizialmente il progetto sembrava destinato a una piattaforma streaming molto popolare, ma a luglio 2023 sono circolate notizie sull’interruzione della collaborazione con i produttori coinvolti, segnando di fatto una battuta d’arresto nello sviluppo.
Alcune fonti sostengono che il team creativo stia cercando nuovi partner o un nuovo distributore, con l’obiettivo di mantenere intatti lo spirito e il look classico di Masters of the Universe.
Altre voci, invece, parlano di una possibile ripresa dei lavori entro la fine dell’anno, magari con un cast e una direzione registica parzialmente rivisti.
Per adesso non esistono dichiarazioni ufficiali sui dettagli della trama né sulla data d’uscita.
Resta il timore dei fan che un design eccessivamente moderno possa snaturare l’estetica amata da chi colleziona i giocattoli fin dagli anni Ottanta.
D’altro canto, c’è chi spera in una rivisitazione che sappia bilanciare l’anima più fiabesca con le tinte dark e barbariche dei libretti illustrati, concedendo spazio anche a personaggi secondari e ai nuovi villain come Hordak.
In attesa di conferme, l’unica certezza è che l’entusiasmo del pubblico non manca: forum e social network esplodono periodicamente di discussioni, fan art e teorie su quale potrà essere il destino di Eternia nella versione cinematografica.
La rigenerazione del mito fra collezionismo e nuove generazioni
Non ci si può limitare a dire che “tutto era migliore in passato”. Masters of the Universe ha saputo reinventarsi più volte, grazie a reboot animati, fumetti e nuovi giocattoli. Ogni iterazione mostra sfumature diverse, adattate allo spirito del tempo.
La forza del concetto originario resta la stessa: un pianeta attraversato da magia e tecnologia, eroi e antagonisti in lotta per l’equilibrio cosmico, una galleria di personaggi che si prestano a infinite riletture.
Nel mondo reale, il collezionismo continua a prosperare. Sulle bancarelle e in rete, cacciatori di rarità cercano confezioni perfettamente conservate, libretti illustrati in buono stato, accessori ancora incellofanati.
Alcuni pezzi raggiungono cifre da capogiro, ma ciò che davvero anima questi appassionati non è il denaro, bensì l’amore per il passato e il desiderio di toccare con mano un frammento di ricordi.
La leggenda continua
L’eredità di Masters of the Universe risplende ancora oggi. Il termine vintage non deve far pensare a qualcosa di polveroso o superato, bensì a un tesoro che continua a far sognare intere generazioni. Le prossime pagine della storia potrebbero scriversi al cinema, con un cast stellare e una tecnologia in grado di ricreare sul grande schermo gli scontri epocali fra He-Man e i suoi avversari. Magari nasceranno in altri media, come i videogiochi e le serie animate di ultima generazione.
Ciò che conta è che l’immaginario di Eternia – con i suoi eroi, i suoi villain, i suoi castelli incantati e i suoi segreti – vive in chiunque abbia mai impugnato una matita impugnandola verso il soffitto gridando “PER IL POTERE DI GREYSKUL!!”.
Fino a quando qualcuno continuerà a raccontare queste storie, la fiaccola di quell’epoca gloriosa non si spegnerà. Con essa, la speranza che la prossima versione – o la prossima antemprima – di questo mondo fantastico rispetti le radici di un mito che, sotto le luci di un presente avveniristico, mantiene inalterata la sua essenza senza tempo.