Konami è un nome che, per i nati tra joystick e gettoni, suona come un mantra. Dentro quelle sei lettere — Konami — c’è l’eco di sale giochi fumose, cartucce impolverate e sogni spaziali a scorrimento orizzontale.
Il nome stesso nasce dalla fusione dei cognomi dei fondatori (Kozuki, Nakama, Miyasako), ma in giapponese può anche essere letto come “piccole onde” (ko = piccolo, nami = onda).
Eppure, oggi Konami è tutto tranne che piccola: nel 2024 ha superato i 2 miliardi di euro di fatturato, tra videogiochi, fitness e pachinko, mantenendo saldo il timone di saghe leggendarie come Metal Gear, Silent Hill… e Gradius.
E oggi, come se avessero riavvolto il tempo, ritorna Gradius. Non in forma di fantasma, ma come Gradius Origins, una promessa di riscoperta e rinnovamento annunciata a sorpresa durante l’ultimo Nintendo Direct. Il passato non è mai stato così proiettato nel futuro.
Le stelle erano pixel: l’origine di Gradius
Nel 1985, Konami pubblicò Gradius, una vera rivoluzione videoludica. In un’epoca dominata da alieni statici e navicelle fragili, Gradius introdusse qualcosa di epico: il Power Meter, un sistema di potenziamenti strategico che trasformava il giocatore in un comandante spaziale. L’astronave Vic Viper divenne un’icona: non parlava, non sorrideva, ma volava dove nessuno era mai arrivato.
Trama: l’eterna guerra tra Gradius e Bacterion

Dietro lo scroll infinito, c’era una storia: il pianeta Gradius, simbolo di civiltà e armonia, minacciato dal perfido impero alieno Bacterion. Il giocatore impersonava un pilota della Vic Viper, nave avanzata inviata per respingere l’invasione e salvare la galassia.
La saga si è poi espansa, tra retcon, prequel e multiversi spaziali, ma il cuore narrativo è rimasto: la lotta contro un nemico bio-meccanico in continua mutazione, in un’epopea dal tono quasi messianico.
Esperienza di gioco: tra riflessi, memoria e frustrazione creativa
Giocare a Gradius era come leggere un codice antico: ci volevano riflessi, studio e pazienza zen. Ogni livello era un microcosmo, con ambienti ostili (caverne di cristallo, fiamme, tentacoli spaziali), boss giganteschi e pattern letali.
L’obiettivo? Sopravvivere, potenziarsi, e arrivare in fondo con un solo credito. Il Power Meter permetteva di scegliere tra velocità, missili, laser, scudi: la combinazione giusta era essenziale.
Nemici? Migliaia: dai Moai sputaproiettili agli organismi mutanti.
Difficoltà? Altissima. Ma mai ingiusta. Ogni errore aveva un insegnamento.
Parodius: Da Gradius al mito comico
Ogni grande epopea, per esistere davvero, ha bisogno di una parodia. E Konami, che di intelligenza ludica ne ha sempre avuta da vendere, nel 1988 mise in scena Parodius: un Gradius psichedelico e scanzonato, in cui la Vic Viper volava accanto a pinguini in kimono, polpi danzanti e ballerine spaziali.
Il titolo stesso — Parodius da! Shinwa kara Owarai e — era già una dichiarazione di poetica: “Da Gradius al mito comico”.
Sotto la superficie demenziale, si nascondeva però un gameplay molto valido, identico per struttura e sfida a quello della saga madre. Solo che qui al posto di Bacterion c’erano sirene seminude e gatti che sputavano arcobaleni. Fantastico, no?
Quando si dice, chi ride perde! La difficoltà restava tosta, con pattern letali, power-up millimetrici e schivate al fotogramma.
Parodius non è solo un esperimento bizzarro: è la prova che un classico può prendersi in giro senza perdere dignità. Anzi, elevandosi.
È sato il momento in cui Gradius è diventato metafisico, come se Dante avesse scritto la Divina Commedia e poi ci avesse fatto un musical in pixel art.
Gradius Origins: non solo remake, ma rinascita

Durante l’ultimo Nintendo Direct, Konami ha sorpreso tutti annunciando Gradius Origins, una nuova produzione pensata non solo per celebrare la saga, ma per rilanciarla nel presente.
Si tratta di una raccolta di classici che include le versioni rimasterizzate di Gradius I, II e III, con l’aggiunta di uno spin-off inedito e di un nuovo gioco sviluppato da zero con meccaniche aggiornate e ambientazioni 3D.
Un ritorno che non si limita alla nostalgia, ma si propone di ridefinire i confini dello shoot’em up moderno.
Il pacchetto sarà disponibile per:
- PlayStation®5
- Xbox Series X|S
- Nintendo Switch™
- PC via Steam®
Ecco cosa sappiamo finora:
- Anno di lancio: fine 2025
- Preordini: già attivi su Nintendo eShop e Steam
- Trailer ufficiale rilasciato su tutti i canali Konami
- Data di uscita precisa: attesa comunicazione estate 2025
- Gameplay: mix tra side-scrolling e elementi roguelike
- Modalità: cooperativa online, leaderboard globale, galleria storica
Un ritorno scritto nelle stelle
Se Konami ha insegnato qualcosa, è che la memoria può essere pixelata, ma non sbiadisce mai.
Con Gradius Origins, non si cerca solo di riportare in vita un nome, ma di rimettere in orbita un’intera filosofia del videogioco: quella che premia la tenacia, l’attenzione e il desiderio di superarsi.
Non resta che attendere la data di uscita e prepararsi a riaccendere i motori della Vic Viper. Nel frattempo, se la galassia ti chiama… rispondi col pollice sulla X.