Franco Battiato, artista emblematico della musica italiana, fu protagonista involontario di una delle pagine più curiose nella storia dell’Eurovision Song Contest.
Siamo nel 1984, anno in cui la Rai, inaspettatamente, scelse proprio Battiato per rappresentare l’Italia con la canzone “I treni di Tozeur” insieme ad Alice, artista raffinata e affine al suo genere musicale.
L’obiettivo era chiaro: portare al pubblico europeo la profondità e l’originalità di uno degli interpreti più originali e apprezzati della scena nazionale.
L’operazione – che chiameremo informalmente “Operazione Battiato” – segnò un tentativo audace di elevare il livello culturale e musicale del festival, spesso associato a brani più semplici e immediati.
Battiato era noto per la sua ricerca musicale che spaziava tra pop, elettronica e sperimentazione, generi musicali lontani dalla leggerezza spesso premiata al contest.
La scelta del brano “I treni di Tozeur” rappresentò un vero e proprio esperimento artistico, sfidando i limiti di ciò che poteva essere accolto in un contesto tipicamente pop come l’Eurovision.
L’esibizione di Battiato fu sobria, elegante e forse troppo raffinata per il pubblico internazionale dell’epoca, abituato a performance più scenografiche e appariscenti.
Il risultato fu un piazzamento poco soddisfacente per l’Italia, solo al quinto posto, che comunque resta un dignitoso considerato il contesto. L’Eurovision 1984 fu vinto dalla Svezia con la canzone “Diggi-Loo Diggi-Ley”, interpretata dal trio Herreys 😢
Successivamente, l’Italia decise di ritirarsi temporaneamente dall’Eurovision principalmente per via dello scarso interesse del pubblico nazionale verso la manifestazione e per il disaccordo sulla formula stessa del contest, ritenuta poco affine alla qualità della musica proposta dall’industria discografica italiana del tempo.
Tuttavia, la partecipazione di Franco Battiato all’Eurovision Song Contest 1984 ebbe il grande merito di introdurre la sua figura e la profondità della sua musica a una platea europea molto più ampia. Grazie a quell’evento, Battiato ottenne una visibilità internazionale che gli permise di far conoscere un genere musicale ricco di influenze e sperimentazioni, dal pop alla musica elettronica, passando per la tradizione orientale e la filosofia.
L'”Operazione Battiato” rappresentò quindi un momento in cui la musica italiana cercò di varcare confini culturali e geografici con coraggio e ambizione, proponendo una visione più complessa e stratificata dell’identità musicale del nostro paese.
Oggi, a distanza di decenni, quell’esperimento resta un esempio di come l’Eurovision Song Contest possa essere anche un’opportunità per sfidare convenzioni e ampliare orizzonti. Quando l’Italia conquisterà nuovamente il primo posto? A Lucio l’ardua sentenza…